info S0304

Modelli Auto 2003

Il nuovo modello promozionale, la Lancia Aprilia del 1938 prodotta in esclusiva per gli abbonati di Modelli Auto è disponibile con un sovrapprezzo sull'abbonamento di 4.00 euro.

Prosegue la collaborazione con Modelli Auto...ma la vera novità è il doppio set di decalcomanie per realizzare tre versioni personalizzate: una con il classico logo della rivista, un'altra stradale con le targhe della provincia di Padova, e infine la vettura rally che giunse all'ottavo posto assoluto, e prima di classe al Rally di Montecarlo del '38.

I lettori non abbonati potranno acquistare il modello a 18.00 euro comprese le spese di spedizione.

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s03/04
Lancia Aprilia (1938)
Modelli Auto / Rally Monte Carlo
Campagna abbonamenti Modelli Auto 2003/2004
Duegi Editrice (Albignasego, Padova)

1a versione
Modelli Auto
2a versione
Stradale targata Padova
3a versione
Rally Monte Carlo
Rally Monte Carlo 1938

L'edizione 1938 del Rally di Montecarlo fu caratterizzata da un'aspra contestazione, mossa dal pilota francese Le Bégue.

Al termine del percorso comune, la Talbot arrivò alla prova finale d'accelerazione-frenata senza alcuna penalità ma un commissario contestò il mancato passaggio su una linea di rilevamento, suscitando l'ira di Le Bégue che, da potenziale vincitore, si ritrovò in un attimo relegato alla ventesima posizione.

A nulla valsero i reclami e le prove otografiche, l'ACM (Automobile Club de Monaco) decretò la vittoria finale di Schut-Ton al volante di una Ford V8, davanti alla Hotchkiss di Trevoux. Dei 126 equipaggi che lasciarono una delle otto città di partenza (Atene, Palermo, Stavanger, John O'Groats, Bucarest, Amsterdam, Tallin, Umea) se ne classificarono 92. La Lancia Aprilia di Descollas, navigato dalla moglie, colse un brillante ottavo posto finale, vincendo la seconda categoria, destinata alla vetture di minore cilindrata. A confronto della Ford, delle Matford, dell'Hotchkiss e della Renault, la macchina italiana contrapponeva un propulsore di soli 1352 cc.

Partita da Atene, l'Aprilia marciò come un orologio, giungendo alla tappa finale senza eccessive penalità. Allora, come si sa, la gara era incentrata sulla regolarità e nulla aveva a vedere con le edizioni attuali.