Ecurie Francorchamps official collection


EF09
Ferrari 166MM Barchetta Touring ( chassis 0064 ) Stradale 1950 Giovanni Agnelli

Limited edition 500pcs.
available soon in 2008

Prodotto da / manufactured by M4 srl

EF15 FERRARI 166 MILLE MIGLIA BARCHETTA TOURING ( telaio/chassis 0064 )

Per le sue prime vetture stradali Ferrari voleva una carrozzeria che identificasse la marca al solo vederla. Dopo un paio di realizzazioni ad opera di Alemanno, uno spyder ed un coupè, la Carrozzeria Touring di Milano viene incaricata di vestire i nuovi prodotti modenesi. E dalla matita di Carlo Felice Bianchi Anderloni esce quello che può essere considerato uno dei capolavori stilistici del secolo scorso: la Barchetta. Il nome sembra sia dovuto al giornalista Giovanni Canestrini che vedendo la vettura sottolineò che le fiancate rientravano come sulle barche, e data la dimensione esigua della carrozzeria coniò la denominazione “Barchetta”. Anche la griglia del radiatore con gli incroci perpendicolari dei listelli di alluminio diventò un segno che più avanti sarà definito “aria di famiglia”. La costruzione della carrozzeria avveniva con metodo Superleggera, brevetto della Touring, consistente in una intelaiatura di fini tubi di acciaio modellati e saldati, fissati al telaio e rivestiti di sottilissimi pannelli di alluminio sagomati. Il risultato ottenuto era una struttura leggera e al tempo stesso resistente. Uno degli ultimi esemplari allestiti su meccanica 166 Mille Miglia di due litri di cilindrata, contrassegnato dal numero di telaio 0064, viene acquistato dall’avvocato Giovanni Agnelli nel 1950. Inizialmente verniciato in blu metallizzato, è modificato su richiesta dell’illustre proprietario con l’aggiunta delle fiancate in tonalità verde. Dopo qualche anno in Italia la vettura arriva in Belgio dall’importatore Ferrari locale, Jacques Swaters a Bruxelles, che la rivende più volte. Nel 1953 vince il 4° Gran Premio per vetture di serie sul circuito di Spa guidata da un debuttante, tale Olivier Gendebien, che negli anni seguenti scriverà pagine leggendarie della storia Ferrari. Nel 1966 Swaters la ritira in permuta per una nuova vettura per la sesta volta e decide di tenerla e restaurarla come all’origine; di questo se ne occupa il suo fedele carrozziere Roberto Bernardi, che in una decina d’anni di lavoro la riporta all’antico splendore della tonalità bicolore. La prima Ferrari dell’Avvocato è il fiore all’occhiello della collezione Swaters.

( GB ) For his first road cars Ferrari wanted a body that would identify the brand at a glance. After a couple of models designed by Alemanno, a spyder and a coupé, Carrozzeria Touring of Milan was assigned the task of outfitting the new Ferrari products. It was Carlo Felice Bianchi Anderloni who penned what can be considered one of the last century's stylistic masterpieces: the Barchetta. It seems that the name was suggested by journalist Giovanni Canestrini who on seeing the car remarked that the side curved in like on a 'barca' – a 'boat' – and so given the small size of the body he coined the name 'Barchetta', or 'little boat'. Also the radiator grille, with its perpendicular cross pattern in aluminium strips became a sign that later would be defined as part of the 'family feeling'. The body was built using Touring's patented super-light method, consisting of a frame of shaped and welded small-section steel tubes attached to the chassis and covered by very thin, modelled aluminium panels. The result was a light but strong structure. One of the last examples fitted on a two-litre 166 Mille Miglia, chassis number 0064, was bought by Giovanni Agnelli in 1950. Initially painted metallised blue, it was modified as requested by its illustrious owner with the addition of green-coloured side panels. After remaining in Italy for a few years the car was then delivered to Belgium to the local Ferrari importer in Brussels, Jacques Swaters, who resold it many times. In 1953 it won the 4th Grand Prix for production cars on the Spa circuit, with a driver making his debut at the wheel, a certain Olivier Gendebien who in the following years was to write some legendary pages in Ferrari's history. In 1966 Swaters took this car back as a trade-in for a new model for the sixth time and decided to keep it and restore it to its original form. The task was given to his trusted coachbuilder, Roberto Bernardi, who over the space of ten years restored it to its pristine two-tone splendour. Today, Agnelli's first Ferrari is the most remarkable car in Swaters' collection.